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La firma che consente di scambiare in rete documenti con piena validità legale.
La firma elettronica qualificata (FEQ) - o digitale - è il risultato di una procedura informatica, detta validazione, che garantisce l’autenticità, l’integrità e il non ripudio dei documenti informatici.
Possono dotarsi di firma digitale tutte le persone fisiche: cittadini, amministratori e dipendenti di società e pubbliche amministrazioni. È possibile rivolgersi ai prestatori di servizi fiduciari qualificati autorizzati da AgID che garantiscono l’identità dei soggetti che utilizzano la firma digitale.
Dal 2006, è inoltre possibile usare il formato di firma Portable Document Format (PDF): il sito web di Adobe System illustra le specifiche del formato PDF necessarie per lo sviluppo di ulteriori prodotti di verifica e generazione della firma digitale.
L’Agenzia per l’Italia Digitale mette a disposizione una guida per l’apposizione di firme e informazioni su documenti firmati, che illustra anche la firma in formato pdf (PAdES).
L'Azione di classe, o Class-Action (art. 140 bis del Codice del Consumo), è un’azione a “tutela dei diritti individuali omogenei e interessi collettivi dei consumatori e degli utenti”, esercitabile per l’accertamento della responsabilità e per la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni, derivanti da danni o inadempienze contrattuali, legati al consumo.
La Class-action, consente ai consumatori o utenti che hanno subito danni derivanti da prodotti difettosi-pericolosi, oppure da comportamenti commerciali scorretti o contrari alle norme sulla concorrenza, di unire le proprie forze per ottenere il risarcimento, in ipotesi in cui il ricorso al giudice sarebbe troppo oneroso per un singolo individuo.
Dal 1° gennaio 2010, tutti coloro che si trovino nella stessa situazione di chi ha promosso la causa, nelle ipotesi suddette, possono aderire all’ azione di classe, facendo valere i propri diritti, anche attraverso il promotore e senza bisogno di ricorrere autonomamente ad un avvocato. Il procedimento sarà snello e consentirà di avere una sentenza immediatamente esecutiva.
Infatti, l’articolo 140 bis, comma 9, lettera b) del decreto legislativo 206/2005 (Codice del consumo) prevede che:
"[…] Con la stessa ordinanza il tribunale:
fissa un termine perentorio, non superiore a 120 giorni dalla data di scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità, entro il quale gli atti di adesione, anche a mezzo dell’attore, sono depositati in cancelleria. Copia dell’ordinanza è trasmessa, a cura della cancelleria, al Ministero dello Sviluppo economico che ne cura ulteriori forme di pubblicità, anche mediante la pubblicazione sul sito del Ministero. "
Il progetto nazionale finanziato dalla Commissione Europea per la realizzazione del nodo eIDAS italiano.
FICEP è il primo “server trasfrontaliero italiano”: la sua implementazione consente la circolarità delle identità digitali italiane fra tutti gli stati membri dell’Unione Europea.
AgID, in raggruppamento con Infocert S.p.a., Politecnico di Torino, Telecom Italia S.p.a., si è aggiudicata con il bando CEF-Telecom eID 2014 un finanziamento per la realizzazione del nodo eIDAS italiano.
Grazie al progetto FICEP con la realizzazione di un nodo eIDAS nazionale è possibile per i cittadini italiani accedere ai servizi online di altri paesi comunitari (ad esempio servizi universitari, bancari, servizi delle pubbliche amministrazioni, altri servizi online) utilizzando le credenziali ottenute nel sistema pubblico di identità digitale SPID, come anche con la Carta d'Identità Elettronica (CIE). Al tempo stesso cittadini europei in possesso di identità digitali nazionali riconosciute in ambito eIDAS, possono accedere ai servizi delle Pubbliche amministrazioni italiane.
Il 12 Maggio 2017 la Direzione Generale dell’Informatica (DIGIT) della Commissione europea ha comunicato ad AGID il completamento con successo dei test di validazione sulla corretta implementazione ed interoperabilità del nodo eIDAS italiano. Dopo la Spagna, l’Austria e la Croazia, l’Italia è il quarto paese in Europa ad aver un nodo eIDAS operativo.
Nella realizzazione del progetto FICEP è stata adottata una importante novità per lo sviluppo tecnologico della PA italiana: l’infrastruttura del progetto FICEP è stata realizzata interamente all’interno di un Virtual Data Center nell’ambiente CloudPA, la community cloud che utilizza i servizi del lotto 1 del Contratto quadro SPC CLOUD, basata sulla piattaforma OpenStack.
L'interconnessione al Nodo FICEP degli IDP SPID e del Ministero dell'Interno è stata ultimata, consentendo ai cittadini italiani di accedere con le proprie credenziali SPID e con la CIE ai servizi online delle PA degli altri Stati dell'Unione che hanno realizzato il loro nodo nazionale.
Numerose sono le pubbliche amministrazioni italiane che hanno integrato il nodo eIDAS nazionale (FICEP) per consentire ai cittadini EU in possesso di credenziali aderenti alla normativa eIDAS di accedere ai servizi online italiani che aderiscono a SPID.
Si ricorda che, ai sensi del regolamento eIDAS, le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di integrare il nodo nazionale per consentire l'accesso dei cittadini EU ai propri servizi in rete.
SIOPE+ è l’evoluzione del Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti Pubblici (SIOPE) per la rilevazione ed il monitoraggio di incassi e pagamenti ordinati dalle pubbliche amministrazioni ai propri tesorieri/cassieri attraverso Ordinativi Informatici di pagamento ed incasso (OPI) emessi in conformità allo Standard OPI emanato da AgID.
Il progetto SIOPE+, disciplinato dall’art. 1, comma 533, della legge 11 dicembre 2016 (legge di bilancio 2017), impegna, con la gradualità definita da appositi Decreti MEF, tutte le Amministrazioni Pubbliche a:
Con l'evoluzione da SIOPE a SIOPE+ si è passati dal protocollo di emissione degli ordinativi informatici (Ordinativo Informatico Locale - OIL), disciplinato nelle singole Convenzioni di Tesoreria, ad uno Standard nazionale (Ordinativo di Pagamento ed Incasso - OPI) soggetto ad una interazione tecnologia ed applicativa regolata e controllata da AgID.
L’AgID, in collaborazione con la RGS e la Banca d’Italia, attraverso un percorso di condivisione con tutti gli attori del processo relativo al pagamento ed incasso degli enti pubblici ha emesso lo standard di riferimento nazionale di cui, gestisce e sovraintende le attività d’implementazione presso gli enti, la manutenzione e la evoluzione nel tempo.
Nel dicembre 2016 è stata pubblicata la prima versione del documento "Regole tecniche e standard per l’emissione dei documenti informatici relativi alla gestione dei servizi di tesoreria e di cassa degli enti del comparto pubblico attraverso il Sistema SIOPE+", di seguito Regole tecniche OPI che costituiva la base dello standard nazionale emesso .
pagoPA non è un sito dove pagare, ma una nuova modalità per eseguire tramite i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) aderenti, i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione in modalità standardizzata.
Si possono effettuare i pagamenti direttamente sul sito o sull’applicazione mobile dell’Ente o attraverso i canali sia fisici che online di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), come ad esempio le agenzie di banca, gli home banking, gli sportelli ATM, i punti vendita SISAL, Lottomatica e Banca 5 e presso gli uffici postali.
Il modello F24 deve essere utilizzato da tutti i contribuenti, titolari e non titolari di partita Iva, per il versamento di tributi, contributi e premi.
Il modello è definito “unificato” perché permette al contribuente di effettuare con un’unica operazione il pagamento delle somme dovute, compensando il versamento con eventuali crediti.
I contribuenti titolari di partita Iva hanno l’obbligo di utilizzare, anche tramite intermediari (professionisti, associazioni di categoria, Caf, ecc.), modalità telematiche di pagamento.
Quali tributi e contributi si possono pagare
Il modello F24 va utilizzato per pagare:
Con il modello F24 vanno, inoltre, versate tutte le somme (compresi interessi e sanzioni) dovute in caso di: